Scialle ai ferri l’inverno in testa

Ormai per me questa designer sta diventando una vera ossessione, sempre di più mi trovo a ripensare ai suoi lavori a maglia, specialmente agli scialli ai ferri, con una attenzione ai particolari e alle sfumature di stile, che neanche quando mi obbligavano a leggere i promessi sposi…

Scialle a maglia Inverno nella mia testa

Si chiama proprio così questa mia nuova ossessione. Ogni nuovo scialle che Melanie Berg pubblica sta diventando per me sempre più un evento. Non che abbia mai nascosto la mia attenzione a questa designer, già dai tempi dello scialle On the spice>> avevo capito che mi piaceva tantissimo il suo stile.

A dirla tutta ho anche preso contatto con lei l’anno scorso perché volevo tradurre i suoi modelli in italiano e farli conoscere maggiormente anche da noi, ma lei, con precisione teutonica mi ha detto che lascia tradurre i suoi modelli solo nelle lingue che conosce -per evitare che le traduzioni non rispettino l’originale- e dunque, solo tedesco e inglese con buona pace nostra.

Precisa e geniale a suo modo, cioè a suo modo precisa e a suo modo geniale. Come i suoi modelli, che si giocano sempre tutto in uno iato, in una pausa di equilibrio, in un punto in cui esiste ancora l’equilibrio.

In un momento in cui, l’ho già detto, tutti stiamo impazzendo per i colori, con ogni nuovo modello Melanie Berg sembra ricordarci che prima dei colori esiste la sostanza, prima della musica la forma.

E così, anche in questo nuovo modello che ci avvicina all’inverno che presto arriverà, l’equilibrio si gioca nella compenetrazione di righe e cerchi, di pieni e di vuoti.

Lo scialle è costruito sull’equilibrio -difficile- di tre texture: la maglia legaccio, le righe e i trafori. Tre superfici che vengono tenuti insieme dall’idea che è alla base del modello.

Dice la Designer:

Winter On My Mind è lo scialle perfetto da indossare durante i giorni più freddi. Con i suoi colori invernali e intricati disegni a pizzo che evocano vetri e fiocchi di neve, questo scialle è davvero un progetto intrigante.

E poi c’è il filato, lontano da mode troppo passeggere, il filato scelto dalla designer è un filato naturale di un produttore tedesco (anche se ha un nome italiano), Pasquali. Ho conosciuto questo produttore a Colonia,  e l’ho inserito nel mio assortimento.

Non ho potuto tradurre i suoi modelli, e questo mi è dispiaciuto; ma almeno ho scoperto che abbiamo avuto la stessa attenzione per lo stesso produttore di filati.

Vorrei dire ancora molto di questo modello e di questa designer, ma credo farò un articolo più lungo con più modelli di cui parlare e studiare, la speranza rimane quella di coinvolgerla…

E poi bisognerebbe anche parlare dello stile delle sue foto, sempre impeccabili, mi verrebbe da chiederle se pensa ai modelli già con l’idea di fotografarli. Sempre con lei di profilo, questa volta con un caschetto che si intravede in un gesto di movimento…

Intanto ho creato un nuovo kit>>realizzato proprio con i filati Pasquali e il modello della Berg, il filato che ho scelto non è lo stesso che ha usato la designer, che ha scelto un filato in alpaca e seta, mentre io ho preferito usare il filato Pasquali Pinta, un mix tra merino, seta e ramie, una fibra vegetale dalle antiche tradizioni orientali.

Ecco altri filati adatti al progetto

A presto con altre idee dal mondo dei filati