Concorso letterario "Lavorando a maglia". Terzo episodio

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Lavorare a maglia: Se ti piace puoi farlo!
Ogni inverno si ripete sempre la stessa storia. Verso la fine di settembre, quando ormai la vacanze estive sono un ricordo sfumato, io comincio a fare le mie ricerche. Studio modelli, studio filati, e comincio a pensare che una nuova sciarpa, un nuovo cappello o un nuovo scialle voglio proprio farmelo. Inizio i miei acquisti, in parte programmati ed in parte compulsivi. Un nuovo filato, un prezioso set di ferri o una botta di vita con un filato da milionario a cui pensavo da tempo… Mi pregusto ogni singolo attimo dell’inizio del nuovo lavoro, ed ancora di più quando il modello, invece di essere fatto da altri, è stato concepito e studiato da me.
Casa mia comincia ad essere invasa da gomitoli e matasse, da ferri e da modelli abbozzati, e in questo tripudio di buoni propositi e di colori comincia il mio calvario: mamma, mi fai una sciarpa nuova? Oppure mia sorella che mi chiede per Natale uno scialle, una collega di lavoro vorrebbe dei guanti belli come quelli che l’anno prima ho regalato a Marta, mio marito che mi dice che sono anni ormai che non gli faccio più neanche un paio di calzini… ed arrivo alla prima settimana di dicembre che non solo non ho realizzato quello che volevo per me, ma sono ancora dentro fino al collo a tutti i regali di Natale che ormai, è tradizione, sono tutti fatti a mano da me!
Quest’anno ho usato una strategia diversa. Ho ripensato alla storia di Confucio del pescatore e del mendicante, al pescatore che invece di dare uno dei pesci al mendicante, gli insegna a pescare… Ho cominciato con mia figlia, con lei è stato semplice ed appagante: ha fatto la sua prima sciarpa ai ferri, e poi presa dalla voglia ne ha fatta anche una per il suo ragazzo; con le colleghe è stato acora più bello: abbiamo fatto un circolo di maglia in cui si sono lasciate coinvolgere sei colleghe ormai esperte di dritto e rovescio.
Così, quest’anno, per la prima volta da tanto tempo, sono riuscita a realizzare buona parte dei progetti che avevo pensato. Ma non è questa la cosa più importante. La cosa più bella è che per la prima volta per questo Natale, riceverò in regalo un capo ai ferri fatto da qualcuno che non sono io.
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