Amigurumi e passione, un blog che narra fino alla catarsi che occorre stare:
Attenti a dire Amigurumi…
…finirete in un vortice di chiacchiere che non vi lascerà scampo!
“Uffa, mamma, non so cosa fare … ”
Penso di aver detto questa frase per tutta l’estate del ’94, come un disco rotto. Avevo finito le scuole elementari, gli amici erano in vacanza e quando c’era brutto tempo non potendo stare all’aria aperta mi annoiavo e stressavo mia mamma, che giorno dopo giorno assumeva quella classica espressione alienata con gli occhi sbarrati, di cui uno tremolante e un tic nervoso alla spalla.
Un giorno prende coraggio, mi porta in merceria e mi compra due matassine bianche, due uncinetti 1.50. Poi passiamo in edicola a prendere una rivista di schemi. Mi porta a casa e mi insegna le basi: catenella, maglia bassa, maglia alta … e poi, come faccio tutt’ora, parto in quinta per il mio primo lavoro a filet, ma non era ancora una vera e propria passione. Un piccolo rettangolo con la sagoma di un bassotto. Il lavoro era un disastro, avevo sbagliato tantissimi punti, ma volete mettere la soddisfazione del primo lavoro? Impagabile!
E così avanti per tutta l’estate e per qualche estate successiva, e per fortuna i miei lavori miglioravano (e mia mamma era più rilassata!). Però che barba i centrini: ore e ore a fare sempre le stesse maglie, solo con il bianco … mi piaceva si, ma per trovare la passione dobbiamo fare un salto di 16 anni! Mi sono trasferita in un’altra città, ho un lavoro e un ragazzo. E nel frattempo è arrivato internet. Un giorno, a tempo perso, mi viene in mente l’uncinetto e mi domando se sul web ci siano schemi gratis o modelli interessanti. E così apro Google. Se mi chiedete la sequenza esatta di ricerche e link che mi hanno portato agli amigurumi state pretendendo troppo dai miei due neuroni, ma vi basta sapere che quando ho digitato quella parola su Google immagini, in quel preciso momento, la mia vita è cambiata: “Wow, che colori!! Noooooo, troppo carino il cagnolino! E quell’orsetto? Che dolce! Non ci credo, hanno fatto anche la frutta e la verdura! E i dolcetti! Vuoi dirmi che ci sono schemi gratis in rete?! No, non ci posso credere …”.
Sarò andata avanti delle ore, con monologhi interiori pieni di entusiasmo (mentre il mio ragazzo, terrorizzato, prendeva le sembianze di mia mamma, con i tic nervosi e gli occhi sbarrati). Secondo me il destino voleva proprio questo per me perché proprio in quei giorni la merceria vicino a casa aveva fatto una super offerta su del cablé 5 di vari colori, costavano la metà! Ne avrò comprati una dozzina come minimo. Esattamente come 16 anni prima, sono partita in quinta a fare amigurumi. Non erano subito un gran bel vedere, siamo onesti, dovevo prenderci la mano. Ma tutti quei colori, quelle forme, e il fatto che in poche ore avevi tra le mani il prodotto finito era così entusiasmante! E poi non era destinato a finire sotto a qualche soprammobile ma poteva diventare un portachiavi, un pupazzetto da mettere in macchina, un gioco per bambini … troppo divertente!
Ripensando a tutta questa storia, mi chiedo sempre: “Come sarebbe stato se avessi avuto internet nel ‘94?”. Chissà.