Il mio primo lavoro TopDown

Lavorando a maglia

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Da tanto tempo non prendevo i ferri in mano, l’ultimo lavoro che avevo fatto era un maglioncino in lana bianco per il mio fratellino di circa 1 anno, però una volta assemblato e cucito….. diciamo che era più una taglia 4-5 ….. e soprattutto le maniche erano moooolto sproporzionate! Così con grande delusione non potevo vederglielo indossato.

Questo episodio lo dico davvero mi ha provocato una grande delusione…. per molto tempo non ho preso in mano i ferri….

Ogni tanto la voglia mi tornava e qualche anno fà andai in edicola ad acquistare una rivista di modelli da realizzare ai ferri, sono uscita con più di una rivista, pensavo: trovo un modello che mi piace, compro la lana e seguo fedelmente la spiegazione così deve venire bene !!!! Ennesima delusione, tutti modelli brutti che non mi piacevano, provo lo stesso a sceglierne uno inizio a leggere la spiegazione… arabo! Non ci capivo niente…..

Illuminazione…. ma su internet ci sarà pure qualcosa….. digito: modelli di lavoro a maglia, schemi ai ferri, maglia ai ferri,…. niente praticamente tabula rasa… in inglese come si dice?! KNIT digito: knit………….1.960.657.334 risultati… WOW!!!!!

Allora ci sono delle appassionate del lavoro a maglia che condividono i modelli, le creazioni e tanto altro…. passo diverse giornate a vedere leggere… scopro che c’è un grande sito con migliaia di schemi RAVELRY, mi ci tuffo … e vengo folgorata dalla costruzione TOPDOWN!

Questo fa per me, fa per tutti, è difficile sbagliare perchè questo tipo di lavorazione ti permette di provare il capo mentre lo realizzi e quindi di modificarlo se lo vuoi più largo, più stretto, più lungo…. scelgo un pullover da bimbo con sprone a motivo norvegese…mi piace un sacco scelgo i colori cerco in lungo e in largo i ferri circolari finchè da una merceria esce un reperto antico di questo esemplare….e parto…. l’ho finito davvero in pochi giorni e sono supersoddisfatta della mia creazione, certo ha delle imperfezioni ma ottenere una maglia proporzionata e senza cuciture non ha paragoni!!!!

Inutile dire che da quel giorno non ho più smesso, ho affinato le mie conoscenze, ho preteso sempre i filati e gli accessori migliori perchè sono alla base di un bel lavoro e ogni giorno mi piace scovare filati e costruzioni che non conosco!

9 comments

  1. Mi sembra di rispecchiarmi leggendo quello che scrivi. Pooso giudicarmi come una knitter addicted, cioè filodipendente. Da quando ho imparato a sferruzzare mentre passavo una bella vacanza in un hotel benessere alto adige, questa passione non mi lascia più. Giro spesso su ravelry e vado alle fiere come alla Berlin Knits, si sono arrivata persino in Germania a maggio. Sono stata più che soddisfatta, ho avuto anche l’occasione di conoscere personalmente la stilista Locatelli. Bella esperienza!

  2. ma dove sono i commenti di aprile? dove devo digitare per trovarli? o questo è l’ultimo? sono appassionata al lavoro di maglia ma non so come partecipare eleonora

    1. alice tesser

      Ciao eleonora,
      il concorso attualmente è in pausa e riprenderà il prossimo autunno. se vuoi commentare puoi farlo tranquillamente, pubblicheremo il tuo articolo. ciao

  3. Ho cominciato a lavorare a maglia per caso, è stato all’incirca 5 anni fa, non sono sempre regolare,ma passo da momenti di ozio totale a momenti frenetici in cui sferruzzare sembra una questione di vita o di morte..si lo so sono strana. Ho cominciato anche per disperazione, era un periodo bruttissimo della mia vita ed i ferri mi hanno salvato dall’angoscia, può sembrare esagerato,ma per me fu così. Ho fatto in quel periodo tipo come 10 sciarpe in una settimana, alcune le ho tenute ,altre le ho regalate. Adesso mi sto concentrando sull’uncinetto. Insomma sferruzzare è rigenerativo, rilassante e da tante soddisfazioni, anche se non sempre tutto mi riesce,ma sono contenta perché l’ho fatto io ed è una cosa che faccio solo per me e mi gratifica tantissimo.
    Buona giornata a tutti voi

  4. Ciao. Io amo lavorare a maglia e con i ferri circolari in particolare. Ho acquistato un set knitpro e piano piano sto realizzando lavori anche più importanti 🙂

  5. ciao, è molto semplice, basta commentare il post. ti metto il link del regolamento ufficiale http://dilanaedaltrestorie.it/concorso/

  6. Come si fa x poter partecipare?

  7. Ho imparato al età di 8 anni da mia nonna e ora a 19 anni è la mia più grande passione e insegno alle mie amiche è ogni martedì ci ritroviamo per un tè sferruziamo e parliamo e questa cosa ci ha unite molto

  8. La passione per il lavoro a maglia comincia all’età di 8 anni, quando un giorno vidi questi lunghi ferri di un blu luccicante e incuriosita chiesi alla nonna a cosa servissero.
    Quel giorno imparai a lavorare il dritto, ma la passione all’epoca durò un paio di settimane…

    Poi arrivò il lavoro e con esso la necessità di trovare una distrazione, ed ecco che alla TV vedo la pubblicità di una rivista per imparare a lavorare a maglia e mi chiedo: “sarò ancora capace?”
    Acquisto la rivista e comincio a seguire le istruzioni per realizzare la prima mattonella di una coperta… faccio vedere la mia opera sbilenca alla nonna che si illumina e mi sorride ripensando ai momenti passati a insegnarmi..

    Così decido di proseguire realizzando il prossimo progetto..Una sciarpa..
    Inizio il lavoro con la lana che la mia nonna trova un in vecchio baule, gomitoli che hanno più anni di me.. Qua e là compaiono nei buchi ma non mi perdo d’animo e continuo.. Ho già pensato anche a chi regalarla: sarà perfetta per il mio nonno quando va nell’orto la mattina presto.. Man mano che procedo però, l’entusiasmo diminuisce mentre i buchi aumentano e ci lavoro sempre meno frequentemente..
    Proprio in quei giorni i miei nonni hanno un incidente in macchina. La sera, in preda all’ansia dell’attesa di notizie, prendo la mia sciarpa e decido che devo assolutamente finirla per poterla dare al mio nonno il prima possibile. Le ore passano, la sciarpa si allunga e la determinazione prende il posto dell’ansia.

    La sera i miei nonni sono a casa e la sciarpa è finita.. Corro da loro per sapere come stanno, solo qualche livido per fortuna.. Porgo la sciarpa al mio nonno che se la attorciglia subito al collo, sopra al collarino che i medici gli hanno fatto mettere per precauzione e sorride con una smorfia di dolore velata dicendomi ironicamente che alla fine qualcosa di giusto lo so fare..

    E da quel giorno inizio a comprare libri, ferri, lana… Realizzo una quantità smisurata di sciarpe e vedo con felicità che i buchi diminuiscono man mano che lavoro, così decido che è giunta l’ora di realizzare qualcosa di più impegnativo.
    Girando su internet per cercare qualche spunto, trovo un video in cui spiegano la realizzazione di un maglioncino top-down: ecco cosa posso fare!
    Cerco un pattern facile per chi non ha mai lavorato questo tipo di schema: trovato!
    Acquisto i ferri circolari e la lana, mi serve qualche giorno per prendere dimestichezza con questi strani ferri.
    Comincio la lavorazione. Sembra facile tutto sommato, i punti li conosco, si tratta solo di seguire le istruzioni…disfo il lavoro un paio di volte ma alla fine, dopo svariati giorni, riesco a finire il mio primo top-down.. E’ un po’ “svergolo” e la taglia non coincide con quella riportata nello schema, ma tutto sommato mi sento orgogliosa del mio lavoro…

    Ho trovato ciò che mi rende felice e mi domando se un giorno anche io insegnerò a “sferruzzare” alla mia nipotina.

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