A molti il nome di Olek certamente dice poco, ma nell’ambiente artistico newyorkese Agata Oleksiak è una performer molto conosciuta.
Guerrilla knitter
Di origine europea deve la sua notorietà alle creazioni artistiche realizzate con l’uncinetto. Quello che è definito come guerrilla knitting è diventata la cifra espressiva di Olek.
Ha realizzato progetti di knit Bombing in varie parti del mondo, ma tra le sue creazioni più famose ci sono il toro di wall street all’uncinetto, un intero treno ed una casa con tutti i suoi occupanti fatti anch’essi all’uncinetto. Le sue creazioni all’uncinetto sono coloratissime e molto grandi, e la cosa straordinaria e che oltre ad abbellire luoghi della città con i colori sgargianti dei suoi sferruzzamenti, forse per la prima volta viene usato il lavoro a maglia e l’uncinetto per veicolare messaggi artistici e sociali.
Come è accaduto in uno dei suoi ultimi lavori in cui insieme ad un collega artista ha piazzato a diversi metri di profondità all’interno del Cancun Underwater Museum in Messico due enormi ordigni realizzati all’uncinetto in cui alla bellezza artistica dell’imprese si legava il messaggio ecologico: se continuiamo a scaricare in mare scorie e veleni, i nostri oceani sono destinati a diventare delle bombe a tempo.
Ci piaceva cominciare l’anno con un’altra delle espressioni del talento che si possono esprimere grazie ai filati ed ai lavori a maglia.
Se volete realizzare delle installazioni, se volete usare i filati in modo non ortodosso con cui esprimere il vostro talento… noi ci siamo!
Per rendere ancora più interessante l’aspetto dello yarn bombing o della guerrilla crochet, inserisco anche un video di Trame d’incanto che ha fatto una bella raccolta di video dal web.
Buongiorno, sono una vostra cliente e ho questo problema: la mia scorta di filati comincia ad essere “abbondante”. Ho deciso di “mettermi a dieta” ma ciò non toglie che io debba trovare un modo per conservare le mie scorte senza uscire di casa!
Vi chiedo un consiglio riguardo alla conservazione dei miei gomitoli di filato in sacchetti sottovuoto: cosa ne pensate? E’ l’uovo di Colombo o la lana si rovinerebbe? Voi, in qualità di esperti, lo consigliereste?
Vi sarei molto grata di una risposta.
Cordialmente,
Aurora Galbiati
Piacenza
Ciao Aurora, credo sia un problema comune… rischiare di uscire di casa per troppi gomitoli 🙂
L’idea del sottovuoto mi sembra ottima, rimangono riparati e occupano meno spazio!
Mi sa che vado a fare scorta di sacchi!
Ciao
Alice