conosci i filati e valorizza i tuoi lavori a maglia

Conosci i filati e valorizza i lavori a maglia

Filati, filati, e poi ancora filati! Per noi che amiamo i lavori a maglia e all’uncinetto fino allo spasimo, sappiamo di avere una grossa vulnerabilità, la nostra passione a volte ci ottunde e spesso dimentichiamo che prima di tutto, prima di essere messo in matassa o in gomitolo, il nostro filato è prima una fibra, una fibra tessile.

Filati naturali, ecologici, tinti a mano, oeko tex, sintetici, dalle proteine del latte o dalla fibra di cellulosa, un mondo meraviglioso si apre alle nostre mani per i nostri lavori a maglia, ma prima di tutto, prima di decidere che fibra usare e perché, occorre -come sempre nella vita- consapevolezza.

Lavori a maglia e filati

Ti faccio un esempio, vuoi spendere poco? sei sicura che la scelta migliore sia il sintetico? oppure sei allergica alla lana (alla lanolina) e allora pensi che la scelta migliore sia una fibra sintetica, sai ad esempio che potresti usare l’alpaca, addirittura il merino?

Come avrai capito, non ho molta simpatia per le fibre sintetiche, non le condanno certo, ma trovo che montare sui miei ferri un filato nato dal petrolio, renda il mio passatempo meno bello.

Nel tic tac dei ferri che battono l’uno sull’altro, nel lavoro che cresce, io voglio recuperare un respiro, forse il respiro più interno che posseggo, e farlo con una materia non naturale indebolisca la mia aspirazione.

Filati naturali e sintetici

Con questo articolo vorrei illustrare le principali  fibre usate per l’aguglieria, quelle cioè che ci ritroviamo a lavorare per realizzare i nostri capi o che vediamo esposte come matasse o gomitoli nei negozi di filati che frequentiamo o nelle mercerie on line da cui acquistiamo.

Come detto sopra, io mi soffermerò principalmente, anche in modo tecnico, sui filati naturali che amo e che ho scelto come il principale assortimento del mio negozio. diLana e d’altre storie è nato infatti proprio per promuovere i filati naturali e il piacere di lavorarli a maglia.

La prima distinzione che riguarda i filati e le fibre tessili è la quella tra filati naturali e filati sintetici.

In generale, credo che tutti noi oggi amiamo più i filati naturali che i filati sintetici. Molti di noi, sia nel caso dei filati sintetici, sia nel caso dei filati naturali, non conoscono l’origine, le caratteristiche e le lavorazioni a maglia migliori che valorizzano appieno l’uso di un filato piuttosto che l’uso di un altro filato.

I filati naturali si dividono in filati di origine animale e in filati di origine vegetale:

Filati di origine animale
  • Qualità delle fibre:

Come principio devi pensare che maggiore è la lunghezza del pelo e maggiore è 

la qualità del filato come primo aspetto, come secondo, ma non meno importante, per tutti i filati che arrivano dal vello di qualche animale, più sottile è il pelo e maggiore è la sua capacità di conservare il calore e la sua morbidezza. Quindi, un ottimo filato da è quello che nasce da un pelo sottile e lungo.

Ma non solo, importante è anche la lavorazione che se ne fa, prima differenza è la cardatura rispetto alla pettinatura, la seconda lavorazione è quella più pregiata in quanto vengono scartati i peli corti a favore di quelli lunghi. Da ciò si ottiene un filato più pregiato.

Questi sono i filati più acquistati in questo momento

Gli animali da cui si ottengono le fibre migliori e dunque i filati sono moltissimi, i principali sono quelli elencati di seguito:

Pecora in primis, ma anche mohair, cashmere, alpaca, vigogna, lama, angora, seta, ma anche yak, bufalo… Più avanti entreremo nel dettaglio di ogni singola fibra animale.

composizione filati
 

Filati di origine vegetale

Anche in questo caso ti cito i principali, quelli che per tradizione rappresentano ed hanno rappresentato le fibre con cui gli uomini hanno usato per millenni, a quelle citate sotto potrei aggiungere ancora la iuta, la ginestra o anche il ramiè che si lavora dall’ortica. Ma le principali, quelle usate principalmente in aguglieria sono:

  • Cotone, deriva dal frutto della pianta del cotone
  • Lino, canapa, bambù, derivano tutte dalla lavorazione e dalla filatura successiva del fusto delle piante
Filati non naturali si possono dividere a loro volta in Filati artificiali e Filati sintetici.
fibre artificiali

Queste sono quelle fibre che amo meno, anzi direi che per i miei lavori a maglia aborro quasi, te le cito brevemente e ti inserisco i link a wikipedia se vorrai approfondire.

La prima differenza è che le fibre artificiali sono fibre cellulosiche; quelle sintetiche invece nascono tutte dalla lavorazione del petrolio.

Filati Sintetici:

Acrilico Aramidiche (Kevlar e Nomex), Clorovinile, Modacrilico (acrilico modificato per resistenza alla fiamma), Poliammide (Nylon), Poliestere, Polietilene, Polipropilene, Poliuretano (Elastam), Politetrafluoroetilene (Gore-tex)

Filati Artificiali:

Acetato, Cupro, Lyocell, Modal, Triacetato, Viscosa o Rayon

Per me, l’unico uso dei filati sintetici permessi nei lavori a maglia o meglio, all’uncinetto, sono gli amigurumi. Anche se a dirtela tutta, anche per loro io userei senza pensarci due volte il cotone da amigurumi >>.

amigurumi amineko

Ma veniamo invece ai filati più amati da noi knitter, quelli naturali.

Filati Naturali

Queste sopra elencate sono le principali fibre da cui poi si ottengono i filati che usiamo per lavorare a maglia. Vorrei provare ad entrare nel dettaglio di ogni filato naturale senza voler essere esaustiva, ma con la voglia di condividere le informazioni che ho appreso e con il desiderio di stimolare la discussione di altri appassionati.

Filati di alpaca

filato alpaca animale

Quando nel XVIII e nel XIX secolo si procedette alla classificazione di questi animali, si credette derivasse erroneamente dal lama, mentre nel 2001 si è scoperto –grazie all’esame del dna- che la specie deriva dalla vigogna.

Esistono due razze di alpaca: la razza Hucaya e la razza Suri, la seconda rappresenta solo il 10% della popolazione degli alpaca. Il filato ottenuto dalla razza Suri ha un pelo molto più pregiato in quanto più lungo e non arricciato.

Gli alpaca sono allevati in greggi che pascolano ad una altitudine compresa fra i 3500 e i 5000 metri sulle Ande del Perù meridionale, della Bolivia settentrionale e del nord del Cile. Gli alpaca vengono tosati una volta all’anno, in primavera.

Un alpaca femmina produce circa 2,5 kg di lana, mentre un alpaca maschio può arrivare a produrre anche 4 kg di lana all’anno. La lana del cria (il cucciolo dell’alpaca) è quella più pregiata per la brillantezza e per la leggerezza.

Tra le principali caratteristiche c’è che non avendo la lanolina, la lana d’alpaca è anallergica e pertanto molto adatta ai capi da bambino. Il filato d’alpaca è finissimo, simile alla seta per lucentezza e molto morbido.

Modelli con filati in alpaca

I capi realizzati con questo filato sono destinati a durare, difficilmente si sfilacciano o formano pallini. L’uso migliore… solo l’imbarazzo della scelta. Prova a guardare questa raccolta di modelli gratuiti da Drops Garnstudio.

10 modelli gratis drops

L’alpaca ha 22 sfumature di colori naturali, tante, ma molto meno se paragonale alle tinte naturali che ha il pelo del Llama.

  • Filato di Llama: Il lama (Lama glama) è un grosso camelide originario del Sudamerica.

Talvolta, il termine “lama” viene utilizzato più genericamente per indicare tutte e quattro le specie sudamericane appartenenti alla famiglia Camelidae: il lama propriamente detto, la vigogna, l’alpaca e il guanaco.

Le dimensioni maggiori e una testa meno tonda sono le caratteristiche che differenziano il lama dall’alpaca. L’alpaca è l’animale simbolo della Bolivia.

La qualità del filato dipende molto dal tipo di animale, dall’età e dalla tipologia di tosa che se ne fa. L’alpaca infatti ha due tipi di fibra, una superficiale molto dura e resistente ed un sottovello morbido e finissimo. La qualità migliore di filato è quella prodotta dalla lana del llama detto woolly dove la componente del sotto vello è predominante.

Filati lana merino

  • Filato di Lana Merino >>, le pecore da cui si ricava questo filato sono abituate a condizioni estreme di temperatura e di aggressioni parassitarie, per questa ragione hanno sviluppato una forte resistenza.

Ti metto subito una raccolta con 10 modelli in baby merino, morbidi e coccolosi, troverai pane per i tuoi denti e ispirazione per i tuoi lavori a maglia. Il merino è tra i filati più usati in aguglieria, apprezzatissimo da tutte noi knitter.

10 tutorial col filato baby merino drops


Il filato che si ricava ha qualità più accentuate di queste caratteristiche proprie della lana, rispetto ad altre lane di

filato drops Babymerino
filato drops Babymerino

pecora. Assorbe l’umidità e la convoglia verso l’esterno facendola evaporare, questo evita colpi di freddo.

Non resisto dal metterti un’altra raccolta che comprende uno dei filati merino più famosi al mondo: il Malabrigo Worsted, se non lo conosci mi ringrazierai; se lo conosci scoprirai altre ragioni per amarlo.

modelli malabrigo

La lana merino (o merinos) ha un effetto isotermico, perché isola i corpi al suo interno, non scalda, mantiene semplicemente il calore prodotto dal corpo.

Per questo i capi in lana merinos possono essere indossati anche nelle stagioni calde e vengono definiti “fresco di lana” o “quattro stagioni”.

Un altro effetto che la lana merino ha è quello antiparassitario, perché la struttura del pelo impedisce, grazie proprio alla sua conformazione, l’accumulo di sporco, ed acari.

In italia sono 2 le razze merinizzate: la Sopravvissana e la Gentile di Puglia >>. La razza infatti è stata di proprietà dell’Inghilterra fino al 1800, anno in cui è stata regalata alla Francia da cui è cominciata la diffusione anche in Italia.

Filati in mohair

  • capra d'angora

    Filato di Mohair >>, La lana di mohair viene filata dal vello della capra d’angora, da non confondere con il coniglio d’angora. La principale caratteristica della fibra di mohair, le permette di venire usata nella produzione di filati compositi con lo scopo di ridurne il costo ed aumentarne la resistenza.

La notevole lunghezza della fibra di Mohair e la sua particolare morbidezza, ne fanno uno dei filati più pregiati. La lana di mohair viene ottenuta pettinando l’animale e rimuovendo i peli per strofinamento. Il filato ottenuto è un filato lucente, morbido e quasi impalpabile.

Le lavorazioni a maglia consigliate sono le lavorazioni traforate che mettono in risalto la leggerezza del filato.

tante idee a maglia con il mohair
tante idee a maglia con il mohair

Il Kid Mohair è il filato ottenuto dai cuccioli della capra d’angora fino a sei mesi di età. Il filato è più prezioso perché minore è la resa e le caratteristiche già presenti nel mohair sono esaltate.

  • Filato d’angora, è la lana ottenuta dal pelo del coniglio d’angora.

Il filato è ottenuto dal pelo che può raggiungere gli 8cm di lunghezza. La razza arriva dalla Turchia (angora, Ankara) da cui è originaria.

Filato in cashmere

Insieme al gatto, il coniglio è arrivato in Europa grazie alla corte francese all’inizio del ‘700. Le caratteristiche principali della lana d’angora è la morbidezza e la sensazione di calore da cui ci si sente avvolti indossando un capo fatto con questo filato.

  • Cashmere capre

    Filato di Cashmere >>. Il cashmere, o kashmeer (alle volte, più raramente, denominato nella prassi anche: kashmere, casimiro), è una pregiatissima fibra tessile formata con il pelo della capra hircus.

Il filato pregiato per eccellenza. La mano del cashmere è morbida, setosa e vellutata, dà una sensazione calda e soffice. Il suo nome viene dal Kashmir, regione storica attualmente divisa tra India, Pakistan e Cina, da dove si esportò il filato verso l’Europa sin dall’inizio del XIX secolo.

filati cashmere
filati cashmere

La parte più sottile e fine è la peluria del sottomantello ed è chiamata duvet, che è lo strato inferiore soffice e lanoso; la parte più grossa con peli rigidi e ruvidi proviene dal mantello esterno ed è chiamata giarre.

Per raccoglierlo si esegue una pettinatura manuale del mantello durante la stagione della muta, che avviene in primavera. La produzione si aggira in media tra 100 e 200 grammi di pelo fine.

Le capre vivono nelle regioni montuose e degli altipiani dell’Asia. I paesi fornitori più importanti sono: Iran, Mongolia, Tibet, e Afghanistan. Oggigiorno modeste quantità vengono prodotte dalla provincia indiana del Kashmir. Le particolari condizioni climatiche, i forti sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte di queste zone, favoriscono lo sviluppo della peluria chiamata appunto duvet.

Questa peluria ha la particolarità eccezionale, come del resto tutte le fibre animali (ma questa più di ogni altra), di termo-regolare il corpo dell’animale rispetto all’ambiente esterno, proteggendolo sia dalle basse sia dalle alte temperature. I filati ottenuti sono tra i più preziosi e i più goduriosi da indossare. 

Modelli in cashmere
modelli maglia con filato katia cotton cashmere

modelli maglia con filato katia cotton cashmereTi segnalo una raccolta col filato cotton cashmere di Katia per la sua leggiadria e per i suoi colori tenui, ma se preferisci il cashmere 100% quello di Cardiff ti offrirà un piacere e una estasi unica. Scegli tu a quale dichiarare il tuo amore…

Filati in seta

  • Filato di Seta >>, La seta è una fibra proteica di un animale con la quale si possono ottenere tessuti pregiati.

La seta viene prodotta da alcuni insetti dell’ordine dei lepidotteri oppure dai ragni, famoso è il baco da seta appunto. La seta utilizzata per realizzare tessuti si ottiene dal bozzolo del baco Bombyx mori.

bozzolo di seta

A volte vengono utilizzate anche alcune specie della famiglia Saturniidae, altra razza adatta allo scopo. Il baco da seta secerne un filamento, di lunghezza variabile tra 350 metri a circa 3 chilometri, con il quale forma il bozzolo che gli serve da protezione durante la metamorfosi.

Il filamento è formato da due bavelle di fibroina (presente per circa l’80% in peso) avvolte nella sericina (20% circa). Quest’ultima viene eliminata durante un processo chiamato “sgommatura”.

Al microscopio la fibra ha un aspetto regolare molto simile a quello di fibre sintetiche. La sericina può essere eliminata trattando il filo di seta grezza (seta cruda) con acqua calda: questo trattamento migliora la lucentezza, la flessibilità e la “mano” della fibra.

A seconda della quantità di sericina eliminata possiamo avere: la seta sgommata o cotta, quando la sericina è stata rimossa del tutto; la seta raddolcita o “souplè”, nella quale la sericina è stata tolta solo in parte.

Nel caso della seta cotta si può fare un trattamento di “caricatura” che serve a migliorare la resistenza della fibra, che era stata compromessa con il processo di sgommatura. Una caratteristica particolare di questa fibra è la lunghezza del filamento: può arrivare facilmente ai 700-800 metri.

Questo, rende la fibra animale più lunga. Da 100 kg di bozzoli si ricavano 20/25 kg di seta cruda e 15 kg di cascame.

Filati in lino

  • Filati di Lino, Canapa, Bambù, Carta, derivano dalla lavorazione dei fusti delle piante, mentre il Cotone deriva dalla lavorazione del frutto della pianta del cotone.

L’Italia era uno dei grandi produttori di lino e canapa a fine ottocento, nel novecento le colture sono state tutte abbandonate, ma negli ultimi anni alcuni tentativi di ripristinare queste colture per ricavarne filati da aguglieria si stanno facendo.

filati e fibre vegetali

Di lana e d’altre storie sta partecipando ad un progetto per impiantare diversi ettari di coltura di canapa per farne filati da aguglieria.

Il cotone è uno dei protagonisti assoluti dei lavori a maglia e all’uncinetto, e forse approfondirà l’argomento tra un po’ aggiungendo altre informazioni a queste. Intanto, spero che questo lungo articolo ti sia piaciuto e che ti sia stato utile per migliorare i tuoi lavori a maglia e la consapevolezza che quando hai tra le mani un filato, hai tra le mani un intero mondo!

Molte delle nozioni contenute nell’articolo sono state reperite da wikipedia a cui i link rimandano

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13 comments

  1. Davvero interessante. Complimenti.
    Anche io cerco di lavorare sempre con filati naturali, se possibile anche un po’ rustici.
    Grazie mille per il vostro meraviglioso lavoro!

  2. Luciana Pignatelli

    Anche i filati in canapa sono molto belli e completamente naturali! Sono molto resistenti, proteggono dai raggi UVA e crescono velocemente senza l’uso di pesticidi. Ce ne sono di finissimi per lavori in pizzo. Come mai è così difficile trovarli?

    1. Si io adoro i filati in canapa ma è difficile trovarla come filato da aguglieria perché viene coltivata soprattutto per gli oli e la cosmetica. Avevo trovato un azienda canadese, specializzata in commercializzazione di filati in canapa, che fa produrre il filato in Italia, ma mi sembra troppo inquinante farle fare il giro del mondo 🙂

  3. io sono una magliaia e trovo molto interessante tutto quello che avete scritto

  4. illumunante

  5. Grazie!! È stato molto illuminante!! Gran lavoro

  6. Gentilissime,
    devo davvero farvi i complimenti! questo post è meraviglioso e non è che uno dei tanti che leggo scritti da voi e che trovo sempre interessantissimi.
    Fibre naturali sempre e comunque e meglio ancora se con tinte naturali.
    In un mondo in cui lavorare a maglia sembra un’attività desueta e fuori dal tempo, la professionalità, la grinta e l’amore con cui ogni argomento è affrontato è davvero encomiabile.
    E’ un piacere leggervi e un grande stimolo per cercare di riprendere in mano i miei amati ferri, troppo trascurati per la frenesia dei ritmi che contraddistinguono la mia quotidianità.
    Complimenti sinceri davvero per tutto! e grazie per il servizio che offrite.
    Raffaella

  7. Buongiorno Alice,
    Grande lavoro! Grazie per questo articolo, molto esplicativo anche educativo direi,
    Tu ed il tuo team non finite mai di sorprendermi?

  8. Ciao, complimenti per il post.
    Vorrei un tuo consiglio per quale sia il filato più adatto per realizzare degli animali all’uncinetto. Il dubbio mi viene perché vorrei regalarlo ad un neonato. Dovrebbe essere resistente e sicuro, visto che verrà messo in bocca e a stretto contatto col bambino. Mi piacerebbe che possa durare nel tempo senza sfilacciarsi nonostante i lavaggi e che possa avere un bell’aspetto anche dopo qualche anno.
    Spero di non chiedere l’impossibile e ti ringrazio in anticipo

    1. alice tesser

      ciao sabrina, grazie per il commento. Io preferisco sempre i filati naturale e quelli oeko tex che garantiscono la salubrità e la mancanza di sostanze potenzialmente nocive. Evita di mettere oggetti che possono staccarsi, tipo gli occhi. Ti metto il link della sezione del sito per i filati adatti all’amigurumi. ciao https://dilanaedaltrestorie.it/categoria-prodotto/filati-per-amigurumi/

  9. Ciao, trovo il post esauriente, soprattutto come stimoli per conoscere meglio i filati che si usano. solo una domanda, perché non hai scritto niente sui filati sintetici? poi sarebbe bello avere delle indicazioni di massima su come lavare le lane, almeno in linea generale…

    1. Ciao martina, il fatto è che i filati sintetici non mi piacciono proprio! per una maglia già fatta posso capire e tante ne ho comperate anche io, ma per un filato che maneggio per ore e che poi indosserò o regalerò, no, non mi piace proprio che sia sintetico.
      trovo molto più appagante lavorare a maglia un filato naturale, lana, alpaca, lama o merino (la mia passione) che sia, piuttosto che una fibra sintetica!

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