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Concorso letterario "Lavorando a maglia". Secondo episodio

Concorso letterario "Lavorando a maglia". Secondo episodio

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Il tempo che ho ritrovato

Avevo una amica. Si dice che quando si è giovani è tutto più semplice, però io credo che la semplicità, anche allora, fosse solo una questione di tempo. Le cose, nella vita, sono sempre complicate, ed esprimerle in modo semplice; bhè richiede un sacco di tempo molta voglia di dire, e la speranza che gli altri abbiano voglia di ascoltarti. Di tempo, allora, ne avevamo tanto, tantissimo, e sembrava che invece di dover finire, aumentasse. I pomeriggi erano immensi, le giornate estive infinite e la mia amicizia con Giada, eterna. L’ultima estate la passammo a fare braccialetti con una caterinetta, ne sfornavamo a centinaia, avevamo imbraccialato tutti i bambini del quartiere, ne avevamo fatto un commercio!Immaginare, allora, la mia vita senza Giada, era impossibile.

Penso oggi, che la prima perdita vera, il primo strappo alla mia innocenza, non sia stata la morte di mia nonna, ma la perdita dell’amicizia di Giada. Come sia avvenuto non lo ricordo, forse c’entravano i maschi, ma mi sembra proprio di no. Tutto è rimasto avvolto in un alone impenetrabile. L’unica cosa che ricordo, è che Giada mi aveva regalato l’ultimo braccialetto che aveva fatto, rosa e arancio. Quel braccialetto ha fatto con me più di una parabola di vita, fino a quando poi, una sera d’estate, è riapparsa in mezzo ad un trasloco.

Erano passati 30 anni e non avevo tempo. Ero diventata una persona difficile, complessa, stratificata e complicata, che non aveva tempo. Avevo fatto tante cose, avevo 2 figli, un marito e un lavoro impegnativo, una casa nuova da tirare avanti e non avevo tempo. Non avevo tempo. Ma avevo ancora un braccialetto rosa e arancio regalatomi dalla mia amica d’un tempo.

Ho ritrovato Giada. Per il Natale scorso le ho regalato un paio di guanti fatti da me. Gli sono arrivati via posta senza che lo sapesse. Poi mi ha detto che ha sempre saputo che gli mancava un pezzo importante nella vita. Mi ha detto che se ne era andata perché il padre aveva cambiato lavoro, ma che neanche lei ricordava bene. Mi ha detto che ha un figlio, che il primo marito non era la persona giusta, mi ha detto che il ricordo più nitido della sua adolescenza è un braccialetto rosa e arancio fatto con una caterinetta. Mi ha detto che era bello quando le estati erano più lunghe e il tempo sembrava aumentare.

Ci vedremo tra qualche mese. Abbiamo deciso di passare un fine settimana nella vecchia casa dei miei, sole. Abbiamo deciso che ci porteremo i nostri lavori a maglia. Perché tutte e due, come fosse un filo rosso che ha abbracciato le nostre vite, abbiamo imparato a lavorare a maglia nel ricordo di un braccialetto tubolare fatto l’ultima estate della nostra adolescenza.

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